Dalla propaganda con i manifesti alle tensioni in piazza, De Luca non arretra.
Il clima di tensione politica tra il governatore della Campania, Vincenzo De Luca e il governo Meloni ha raggiunto nuovi picchi con l’ultima controversa iniziativa del primo.
Nonostante le critiche ricevute per aver utilizzato manifesti pubblici contro l’attuale esecutivo, marchiati con il simbolo della Regione Campania, il governatore non ha mostrato segni di ripensamento.
Al contrario, ha espresso un ringraziamento ai media per aver dato risalto nazionale a questa azione, ritenuta da molti poco istituzionale e fortemente politica. “Ringraziamo i giornali che hanno rilanciato anche sul piano nazionale i nostri manifesti, grazie di cuore per l’implementazione“, ha dichiarato il governatore, respingendo le accuse di propaganda.
De Luca contro Meloni: tensioni e dichiarazioni provocatorie
Il centrodestra ha espresso forte disappunto per i manifesti, interpretati come un attacco diretto a pochi giorni di distanza dalle frizioni tra De Luca e il premier Meloni, relative ai fondi di coesione.
Di fronte alle minacce di un ricorso alla Corte dei Conti da parte dei gruppi di centrodestra del Consiglio regionale, per valutare un eventuale danno erariale, De Luca ha risposto con ironia: “Facciano ricorso anche alle Nazioni Unite…“.
L’escalation di tensione non si è fermata ai manifesti. il governatore ha commentato gli scontri tra manifestanti e polizia, facendo un paragone discutibile con eventi recenti a Roma e le reazioni violente verso gli studenti a Pisa.
Ha inoltre criticato aspramente l’operato delle forze dell’ordine durante una manifestazione che lo vedeva protagonista.
Accuse al governo Meloni e il futuro
Nelle sue ultime dichiarazioni, De Luca ha continuato a lanciare accuse al governo Meloni, usando toni sempre più accesi e parlando di “delinquenza politica”.
“Siamo alla delinquenza politica e dobbiamo combattere, lo dico ai ragazzi“, ha esortato, preannunciando ulteriori momenti di tensione.
Le sue parole riflettono un atteggiamento di sfida continua, che sembra non prevedere tregue nel confronto politico con l’attuale esecutivo, in una narrazione che mescola provocazione politica e rivendicazioni sociali.